Ogni anno provo a scrivervi al meglio la ricetta della
pastiera raccontandovi con essa, sempre tante storie e aneddoti della mia
famiglia. Vi ricordate che vi dissi che odiavo questo dolce? Ebbene si, non ho
mai sopportato questo connubio tra ricotta, grano e pasta frolla. Ero pazza,
forse posseduta da qualche alieno strano. Ma tranquilli, oggi ne sono ghiotta e
non posso non prepararla per Pasqua.
In realtà all'inizio non ero molto brava, cercavo sempre un
occhio vigile di qualche parente, oggi diciamo che sono diventata bravina.
Ritorniamo un pò indietro nel tempo, la pastiera è uno dei
dolci tipici napoletani che veniva preparato durante il periodo pasquale.
Secondo una vecchia leggenda, la pastiera nasce sulle spiagge quando le mogli
dei pescatori lasciarono dei cesti pieni di uova, grano, ricotta, canditi e
fiori d'arancio come offerta per il mare affinché questo lasciasse tornare i
propri mariti. Al mattino, ritornate in spiaggia, per accogliere i propri cari,
si accorsero che nella cesta c'erano delle torte: le Pastiere. E' sempre bello
leggere queste storie, ma a me è successo una cosa simile. Un giorno entro in
cucina di mia zia, lo chef mi chiede di aiutarlo con dei dolci, uno di questi
era la pastiera, con tutta la sua bravura unisce gli ingredienti e la pastiera
è pronta. Appena raffreddata mi disse: "siediti e assaggia", non
posso dimenticare il brivido che mi sali per la schiena. E da allora, non ne
posso più fare a meno.
Oggi ogni famiglia reinterpreta al meglio la ricetta, unendo
anche qualche tocco personale.