Oggi vi parlo di un'iniziativa molto interessante che aiuta la mia terra: "Campania Trasparente".
Il progetto è stato realizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM), infatti lo scorso 7 dicembre,io e alcuni amici blogger, siamo stati invitati alla Reggia di Portici, proprio per conoscere più da vicino questo progetto.
Siamo stati accolti con un’ottima colazione, curata dell’azienda Sire,caffè e dolci per affrontare al meglio questa piacevole giornata.
al Convegno, Luciano Pignataro, Vincenzo De Luca, il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi, e il direttore dell’IZSM Antonio Limone ci hanno illustrato l’attuale situazione della produzione agroalimentare campana
.
Su 1,3 milioni di ettari di territorio regionale analizzati solo 33 ettari risultano contaminati e, su questi, da tempo è stata vietata l’attività agricola. Sono gli stessi 33 ettari evidenziati anche dal Gruppo di lavoro costituito dal Governo nel 2013 per indagare sui terreni della Terra dei fuochi, dopo aver controllato 50 mila ettari. E ancora, su circa 30 mila campionamenti, effettuati presso 10 mila aziende dell'agroalimentare sull'intero territorio regionale per la ricerca di contaminanti chimici e microbiologici potenzialmente dannosi per la salute del consumatore, sono emersi solo 6 casi di positività. Ciò significa che nel 99,98% dei casi i campionamenti hanno superato i test.
Il progetto è stato realizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM), infatti lo scorso 7 dicembre,io e alcuni amici blogger, siamo stati invitati alla Reggia di Portici, proprio per conoscere più da vicino questo progetto.
Siamo stati accolti con un’ottima colazione, curata dell’azienda Sire,caffè e dolci per affrontare al meglio questa piacevole giornata.
al Convegno, Luciano Pignataro, Vincenzo De Luca, il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi, e il direttore dell’IZSM Antonio Limone ci hanno illustrato l’attuale situazione della produzione agroalimentare campana
.
Su 1,3 milioni di ettari di territorio regionale analizzati solo 33 ettari risultano contaminati e, su questi, da tempo è stata vietata l’attività agricola. Sono gli stessi 33 ettari evidenziati anche dal Gruppo di lavoro costituito dal Governo nel 2013 per indagare sui terreni della Terra dei fuochi, dopo aver controllato 50 mila ettari. E ancora, su circa 30 mila campionamenti, effettuati presso 10 mila aziende dell'agroalimentare sull'intero territorio regionale per la ricerca di contaminanti chimici e microbiologici potenzialmente dannosi per la salute del consumatore, sono emersi solo 6 casi di positività. Ciò significa che nel 99,98% dei casi i campionamenti hanno superato i test.
Questi e altri dati sono contenuti nell’indagine presentata a Portici nell’ambito dell’iniziativa “Le nuove frontiere della Ricerca su Ambiente, Cibo e Salute”, promossa, dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (Izsm) e dalla Regione Campania, per illustrare gli sviluppi di un piano scientifico integrato che per capillarità, durata ed estensione non ha uguali in Europa.
La risposta della Campania è stata una grande mobilitazione dell'intero sistema universitario che, sostenuta dalla Regione e dal Governo, sotto la regia dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno e del Dipartimento di Agraria di Portici della Federico II, ha avviato un programma “Campania Trasparente” di analisi e controlli capillare e costante. Questo oggi permette di smentire molte delle illazioni a suo tempo diffuse.
Il progetto Spes (Studio di esposizione nella popolazione suscettibile) ha coinvolto 4.200 cittadini tra i 20 e i 50 anni residenti in aree a differente pressione ambientale, con l’obiettivo di valutarne attraverso analisi del sangue, la potenziale esposizione ad agenti contaminanti. I primi risultati indicano che la presenza di questi inquinanti (metalli pesanti), nei residenti che hanno partecipato allo studio, è inferiore alla media nazionale. È in corso l’analisi dei campioni raccolti per l’eventuale rilevazione di contaminanti organici (diossine e idrocarburi).
Il tutto è terminato con un breve percorso tra gli espositori e le aziende aderenti al progetto. Ognuno ci ha illustrato il proprio modo di lavorare e fatto assaggiare la propria specialità. Infine un simpatico Showcooking tra Casa Surace e lo chef stellato Iaccarino del ristorante Don Alfonso 1890.
Nessun commento:
Posta un commento