Spesso mi capita di avere delle voglie come se fossi una donna incinta, non oso immaginare quando arriverà il giorno in cui lo sarò veramente, povero il mio compagno. Qualche giorno fa la nonna mi chiama e mi dice: "ti ricordi i miei carciofi imbottiti, li vorrei mangiare "
Io: "certo nonna e chi se li dimentica?!?"
Appena attaccai il telefono, scesi di casa alla ricerca dei carciofi.
Questi carciofi sono davvero speciali, la ricetta è della mia nonna Pina, la nonna siciliana bravissima ai fornelli, lei mi ha insegnato tanto e questa è una delle tante ricette che ho "rubato" dalla sua magnifica cucina, ricca di colori e piena di racconti della sua gioventù. Ricordo che quando nonna li preparava, tutti correvamo a casa sua per mangiarli, con del pane sotto e il tutto accompagnato con il vino rosso di casa del nonno.
Sono passati molti anni, e purtroppo la nonna non cucina più come prima, e credetemi se vi dico che per me è un dispiacere immenso. Lei rendeva i piatti semplici, in piatti speciali.
Per preparare questi carciofi ho aspettato ben una settimana, perchè le "mammole" cosi si chiamano, sono difficili da reperire in alcuni periodi. Il carciofo Romanesco del Lazio IGP, o “mammola”, ha una forma sferica e compatta, è privo di spine, il sapore è dolce e gradevole e la sua grandezza lo rende adatto ad essere cucinato ripieno, proprio come la ricetta della mia nonna.
Si affaccia sui banchi del mercato dal mese di gennaio in poi e non possiamo non notarlo per la sua bellezza.