Alzarsi all'alba e partire per un nuovo tour alla scoperta di nuovi luoghi, che nascondono tradizioni e piatti tipici, è sempre una grande idea.
Questi sono i momenti migliori per formarsi ed imparare, per vivere esperienze speciali che si porteranno sempre dentro. Questa volta, in collaborazione con Dieta del Cilento, io e i miei amici food bloggers siamo partiti per la Toscana, alla scoperta di Aboca e del suo mondo naturale, dirigendoci a San sepolcro, un paesino in provincia di Arezzo.
Prima di raccontarvi del nostro tour, dunque, è d'obbligo parlarvi di Aboca, una grande azienda nata nel 1978 da Valentino Mercati il quale, in seguito all'acquisto di una fattoria nella zona di Aboca, appunto, ha deciso di dedicarsi all'agricoltura biologica e delle erbe medicinali. Col tempo, Mercati e sua moglie hanno scoperto un mondo nuovo, in cui il rapporto tra uomo e natura è ispirato ad una legge di equilibrio: quanto più la salute dell'ambiente è tutelata, tanto più il nostro benessere è destinato a crescere.
E' stata, dunque, questa stretta connessione a dare il via alla grande filiera Aboca che, dalla produzione della materia prima, passa attraverso le colture biologiche, fino ad arrivare alla sperimentazione degli effetti farmacologici e clinici dei prodotti della terra.
Il criterio ispiratore di questa attività si fonda sull'efficacia e la sicurezza dei prodotti, ma anche sull'innovazione e il rispetto dell’ambiente: lo dimostra la forte attenzione alla sostenibilità ambientale, che si traduce in una produzione 100% naturale, priva di eccipienti di sintesi, di additivi inerti o leganti, di conservanti o aromi chimici.
Per Aboca, quindi, coltivare con metodo biologico e preservare gli equilibri naturali delle zone di produzione è essenziale.
La nostra prima tappa è stata l'Osteria di Aboca, che è molto più di una semplice mensa aziendale: è un posto accogliente, in cui si prepara una delle pappe al Pomodoro più buone della Toscana e, dove in compagnia di Davide Mercati, abbiamo cominciato a scoprire il meraviglioso mondo di Aboca.
Questi sono i momenti migliori per formarsi ed imparare, per vivere esperienze speciali che si porteranno sempre dentro. Questa volta, in collaborazione con Dieta del Cilento, io e i miei amici food bloggers siamo partiti per la Toscana, alla scoperta di Aboca e del suo mondo naturale, dirigendoci a San sepolcro, un paesino in provincia di Arezzo.
Prima di raccontarvi del nostro tour, dunque, è d'obbligo parlarvi di Aboca, una grande azienda nata nel 1978 da Valentino Mercati il quale, in seguito all'acquisto di una fattoria nella zona di Aboca, appunto, ha deciso di dedicarsi all'agricoltura biologica e delle erbe medicinali. Col tempo, Mercati e sua moglie hanno scoperto un mondo nuovo, in cui il rapporto tra uomo e natura è ispirato ad una legge di equilibrio: quanto più la salute dell'ambiente è tutelata, tanto più il nostro benessere è destinato a crescere.
E' stata, dunque, questa stretta connessione a dare il via alla grande filiera Aboca che, dalla produzione della materia prima, passa attraverso le colture biologiche, fino ad arrivare alla sperimentazione degli effetti farmacologici e clinici dei prodotti della terra.
Il criterio ispiratore di questa attività si fonda sull'efficacia e la sicurezza dei prodotti, ma anche sull'innovazione e il rispetto dell’ambiente: lo dimostra la forte attenzione alla sostenibilità ambientale, che si traduce in una produzione 100% naturale, priva di eccipienti di sintesi, di additivi inerti o leganti, di conservanti o aromi chimici.
Per Aboca, quindi, coltivare con metodo biologico e preservare gli equilibri naturali delle zone di produzione è essenziale.
La nostra prima tappa è stata l'Osteria di Aboca, che è molto più di una semplice mensa aziendale: è un posto accogliente, in cui si prepara una delle pappe al Pomodoro più buone della Toscana e, dove in compagnia di Davide Mercati, abbiamo cominciato a scoprire il meraviglioso mondo di Aboca.
Da lì ci siamo poi spostati nell'azienda vera e propria, per saggiare dal vivo la lavorazione dei medicinali, non prima di ammirare un campo di amaranto che è stato uno spettacolo meraviglioso per i nostri occhi. L'amaranto, in particolare, è una pianta originaria del centro America, dai chicchi commestibili e usualmente consumati in modi simili ai cereali.
Dopo la visita siamo rientrati nel nostro albergo, Palazzo Magi, che risale ai primi del '400 ed è situato nel centro storico di Sansepolcro: una soluzione ideale e comoda per un soggiorno all'insegna della cultura, del relax e della buona cucina. Le stanze sono davvero molto caratteristiche ma la cosa che mi ha più colpita è stata la sala relax, con camini sparsi qua e là, divani e una grande tavolo da biliardo.
Ad ospitarci per i nostri pranzi e le nostre cene è stata, invece, L'Osteria del Giardino di Piero, in cui si può ammirare la famosa statua di Piero della Francesca, famoso pittore e matematico Italiano, nato e morto a San Sepolcro, ormai simbolo della città.
L'Osteria ha sfatato il mito per cui ciò che è buono fa male, ma anche quello per cui l'eccellenza di un piatto è solo merito del cuoco: la cucina era essenzialmente bio, in grado di offrire piatti non alterati chimicamente, a base di prodotti della terra, come i formaggi, i salumi e le carni, la frutta e la verdura, così rispettando Loro cercano il gusto autentico di ogni cibo.
Inutile dirvi che qui abbiamo assaggiato piatti davvero squisiti, in un ambiente intimo e perfettamente arredato con bellissime porcellane dipinte, che ritraggono il giardino adiacente con la statua; anche il personale ci ha messo a nostro agio, parlandoci dei piatti che ci apprestavamo ad assaggiare. I piatti, infatti, non hanno solo un nome, ma una storia, un'evoluzione, che ci permette di assaporarli non solo col gusto, ma anche col cuore.
L'Osteria ha sfatato il mito per cui ciò che è buono fa male, ma anche quello per cui l'eccellenza di un piatto è solo merito del cuoco: la cucina era essenzialmente bio, in grado di offrire piatti non alterati chimicamente, a base di prodotti della terra, come i formaggi, i salumi e le carni, la frutta e la verdura, così rispettando Loro cercano il gusto autentico di ogni cibo.
Inutile dirvi che qui abbiamo assaggiato piatti davvero squisiti, in un ambiente intimo e perfettamente arredato con bellissime porcellane dipinte, che ritraggono il giardino adiacente con la statua; anche il personale ci ha messo a nostro agio, parlandoci dei piatti che ci apprestavamo ad assaggiare. I piatti, infatti, non hanno solo un nome, ma una storia, un'evoluzione, che ci permette di assaporarli non solo col gusto, ma anche col cuore.
Ne ricordo alcuni, come:
la degustazione di crostini su un letto di insalatina, alcuni con Nero toscano e fegatini e altri con lardo di suino dei Nebrodi o cinta senese, i Bianchi della nonna con burro, acciughe e capperi.
la degustazione di crostini su un letto di insalatina, alcuni con Nero toscano e fegatini e altri con lardo di suino dei Nebrodi o cinta senese, i Bianchi della nonna con burro, acciughe e capperi.
Degustazione salumi
Cinta senese con ciaccia al rosmarino
Tagliatelle al sugo di carne chianina e suino nero di bosco
Pasta secca con zucchine
Un piatto che mi ha colpito è stato il dolce di famiglia del commendatore:
Mattonata della zia Attilia.
Mattonata della zia Attilia.
Non abbiamo potuto non fare visita al fantastico Museo di Aboca, dove abbiamo toccato con mano l'inizio del grande lavoro della famiglia Mercati, un posto ricco di storia dove tutto ebbe inizio, alla scoperta delle spezie e degli aromi, fonte primaria dell'azienda Aboca.
Qui potete trovare anche il negozio di Aboca, dove potete acquistare tutti i prodotti del marchio Aboca:
Il nostro tour ci ha portato a conoscere anche le bellezze che custodisce la piccola città rinascimentale di San Sepolcro, come il Museo Civico Comunale, che contiene le opere di Piero della Francesca, tra le quali spicca il famoso Polittico della Madonna della Misericordia e la Resurrezione.
Abbiamo chiuso il nostro tour con la visita ad Anghiari, comune italiano di 5.672 abitanti della provincia di Arezzo, inserito tra i Borghi più belli d'Italia, Paese Bandiera Arancione e Città Slow, che geograficamente fa parte della Valtiberina toscana. Un borgo davvero molto bello, pieno di vicoli e vicoletti che conducono ad un panorama mozzafiato.
Tutti i tour lasciano sempre impresse nel cuore nuove esperienze, nuove conoscenze e sicuramente nuove amicizie.
Un grazie particolare va a Dieta del Cilento per aver organizzato il tutto e alla famiglia Mercati ed Aboca per la grande ospitalità e ai miei inseparabili compagni di viaggio: Roberta Castrichella, Alessandro Zaccaro, Stefania Pigoni, Donatella Bochicchio, Nunzia Belluomo.
Un grazie particolare va a Dieta del Cilento per aver organizzato il tutto e alla famiglia Mercati ed Aboca per la grande ospitalità e ai miei inseparabili compagni di viaggio: Roberta Castrichella, Alessandro Zaccaro, Stefania Pigoni, Donatella Bochicchio, Nunzia Belluomo.
Al prossimo viaggio
Ornella
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