Come molti di voi già sapranno, una decina di giorni fa siamo state onorate di un invito speciale. Siamo state ospiti di Isabella Zwack per la seconda tappa del "Carattere Unicum Tour".
La serata si è volta al Fifteen di Napoli, in un ambiente davvero unico ed accogliente
Ma veniamo a noi, vi starete di certo chiedendo chi è Isabella Zwack, beh oltre ad essere una donna bellissima, è anche una discendente diretta del dottor József Zwack, un medico alla corte di Giuseppe II imperatore d'Asburgo e re d'Ungheria, che nel lontano 1790 ha creato un amaro composto da erbe e spezie, chiamato "Unicum" proprio dell'esclamazione del sovrano al suo primo assaggio.
La storia della famiglia Zwack vede portare in giro per il mondo la ricetta segreta dell'amaro, per sottrarlo alla nazionalizzazione ungherese. Dall'Ungheria dove viene prodotto per la prima volta, la famiglia Zwack a seguito dei bombardamenti della seconda Guerra Mondiale e della successiva nazionalizzazione è costretta a fuggire negli Stati Uniti, dove porta con se la ricetta dell'Unicum. Devo confessarvi che i racconti di Isabella mi hanno tenuta incollata alla sedia, come incantata, ad ascoltare di quando suo nonno e suo padre sono scappati dall'Ungheria, portando con se solo la ricetta segreta dell'amaro, quella ricetta che gli ha permesso di ottenere asilo negli Stati Uniti. Mentre assaporavo il primo cocktail il Plum Soda, a base di Unicum Barricato alla Prugna, il nuovo nato in casa Unicum, Isabella mi racconta di quando il nonno e suo padre si erano dovuti separare per scappare, con la paura di non incontrarsi mai più. La fortuna ha voluto che si rincontrassero una volta passata la frontiera e giungessero sani e salvi negli Stati Uniti. Tra un racconto e l'altro iniziamo la nostra cena con un carpaccio di bresaola su letto di rucola e scaglie di grana, ma io sono completamente assorta nei racconti di Isabella, nata e cresciuta insieme al fratello per un periodo in Toscana dove il padre era giunto nel 1972.
Assaporando in Plum Negroni, mi mostra le foto dei suoi nipotini e mi racconta di quando in estate si traveste da Gelataia al Bar Gelateria della posta, nella piazza di Bolgheri, e si diverte a servire gelati ai suoi clienti. Nonostante viva nuovamente in Ungheria, Isabella è ancora molto legata ai luoghi della sua infanzia in Italia, ne ama il cibo, i paesaggi, la cultura e questo si evince dalla passione che mette nei suoi racconti.
Gustando il risotto ai carciofi in cialda di parmigiano che accompagna il nostro Negroni, continuiamo la nostra chiacchierata, ovviamente parliamo anche di cibo, delle spezie che Isabella porta con se quando viaggia, le stesse spezie che domano all'amaro questo sapore unico, o del sapore della verdura coltivata nel proprio orto.
Tra il primo e il secondo facciamo un salto nell'altra sala dove un jezzista bravissimo sta intrattenendo gli altri ospiti che si godono i loro cocktail a base di Unicum, arriva il momento del secondo e mentre proviamo il salmone su letto ci asparagi con crema allo zenzero, ci viene servito anche il terzo cocktail, tutti davvero buonissimi, ma decidiamo di passare subito al dolce preparato a sorpresa appositamente per Isabella, una dolce al cioccolato bianco con un cuore speciale, cioccolato nero all'Unicum barricato prugna, non prima peró di aver fatto un salto nella saletta adiacente, dall'artista di strada chiamato per l'occasione a dipingere una botte di legno in onore dell'amaro.
Accompagniamo il dolce con l'Unicum e con l'Unicum barricato prugna e ci prepariamo a concludere la serata all'aperto, dove Isabella insieme al suo inconfondibile ed inseparabile colbacco mi saluta, dopo aver chiacchierato ancora un po della storia degli Zwack e dell'Unicum, il vero protagonista della mia serata napoletana. Che dire, la serata è stata un successo, proprio come questo amaro dal sapore inconfondibile. Da provare assolutamente quello barricato prugna.
Al Prossimo Evento.
Paola e Ornella
Ciao Paola e Ornella, sono affascinata da questa storia molto interessante .. mi piace il sapere e il sapore del sapere !! e quel dolce lo avrei mangiato volentieri .. forse perché sono a dieta di dolci .. e codificare il gusto da una foto o da un racconto è un po' difficile ma ci provo mi piace immaginare..la storia di una famiglia e di un territorio che ha fatto l'economia nel mondo.. bravissime un caro saluto Elena
RispondiEliminaCiao, arrivo da te perché ho visto sulla mappa dei soci che fai parte di AIFB come me. Complimenti per il tuo blog. Mi sono unita ai tuoi lettori e mi piacerebbe tanto che tu facessi altrettanto. Grazie...a presto!
RispondiEliminaClaudia
lacucinadistagione.blogspot.it