Sicuramente chi ci segue sa che le scorse settimane sono state ricche di eventi. Prima in ordine temporale la cena a Napoli con i Foodblogger campani, poi la giornata dedicata a “Seminare il futuro" e infine l'evento “La grande bellezza del Sannio" che ci ha viste ospiti alla Città del Gusto del Gambero Rosso.
La serata era dedicata ad un ospite di tutto rispetto: la
Falanghina beneventana.
Ad accoglierci al nostro arrivo c'era, come sempre, la
gentilissima Francesca Pisacane che avevamo già conosciuto in occasione della
Galleria del Sapore Cirio e che ci ha invitate all'evento.
Una volta arrivati tutti gli invitati e dopo aver preso
posto i tre relatori: Marco Sabellico, curatore guida Vini d’Italia Gambero
Rosso, Nicola Matarazzo, direttore del consorzio Sannio e Libero Rillo, alla
capo del consorzio Sannio nonché titolare dell’azienda Fontanavecchia, ci hanno
dato il benvenuto e guidato nel nostro viaggio attraverso i sapori delle
Falanghine del Sannio
Ma vediamo di scoprire insieme cos’è la Falanghina.
La Falanghina è un vitigno a 360 gradi perché da soddisfazioni a tutti. Produce vini dall'ottimo rapporto qualità prezzo che può essere prodotto su tutti i tipi di terreno. È un vitigno molto antico originario delle pendici del Tanurno e di alcune zone dei Campi Flegrei e da origine a diverse DOC della Campania.
La Falanghina è un vitigno a 360 gradi perché da soddisfazioni a tutti. Produce vini dall'ottimo rapporto qualità prezzo che può essere prodotto su tutti i tipi di terreno. È un vitigno molto antico originario delle pendici del Tanurno e di alcune zone dei Campi Flegrei e da origine a diverse DOC della Campania.
I relatori ci hanno raccontato di come gli anni 70 fossero
gli anni della rinascita della Falanghina, oggi sinonimo di qualità e un vanto
per la Campania, e di come fossero stato rivisto l'intero sistema delle DOC in
quanto ce ne erano troppe.
Per questo la Falanghina DOC era stata estratta dal sistema
e chiamata Falanghina del Sannio, in quanto, tra tutte, era quella che
produceva di più.
Solo in Campania 2941 ettari sono coltivati a Falanghina
e di questi ben 2261 sono solo in provincia di
Benevento ed in particolare nel area Telesina.
La Falanghina era il vino dei grandi imperatori, il più
antico Falerno era, infatti, prodotto con uve di Falanghina, termine con il
quale all'epoca di Plinio si chiamava probabilmente il palo del vigneto greco:
falangae, flerna, falernina ( tutore nn vivo che reggeva la vite).
I vitigni della Falanghina erano, però, stati per lungo
tempo dimenticati, passando da fasi di splendore, attraverso una fase di rinascita,
rischiando anche di scomparire.
L'uva della falaghina era brutta alla vista e nessuno la
comprava, si arrivò a pensare addirittura, che bisognasse abbandonare la
Falangina perché era un’uva acida che nn produceva molto, ma alcuni testardi
hanno continuato a vinificare in purezza
quest'uva, mantenendola in vita fino ad oggi con risultati più che
soddisfacenti.
La serata è proseguita con la degustazione di 9 diverse
Falanghine, di altrettante cantine, nell’ordine:
Falanghina spumante metodo classico – Dubl: colore
paglierino verdolino, naso elegante, sentori di agrumi, lievito e vaniglia.
Perlage fine. Bocca cremosa, sapidità ben bilanciata. Decisamente secco ma non
amaro. Non di grandissima struttura, ma
sicuramente di bell’impatto.
2) Cautiero
Falanghina del Sannio DOP – Fois 2013: Deve il suo nome
all’espressione la Premier Fois, in quanto fosse il primo vino prodotto.
Prodotto nella zona di Frasso Telesino, dove grazie al clima le uve maturano in
anticipo rispetto al resto del Sannio. Prodotto con metodo biologico è un vino
di gran spessore e ricchezza. Carnoso, di lunga persistenza aromatica e molto
equilibrato. Ottime note minerali. Ben fatto ed equilibrato.
Falanghina del Sannio DOP 2013: Prodotto dalle Cantine
di Solopaca che vantano ben 600 soci, per un totale di circa 100 ettari di
vigneti distribuiti in ben 17 comuni e una produzione di circa 4 milioni di
bottiglie. Grande pienezza, importante già dal naso, frutto della crio
macerazione. Lungamente maturato in vetro. Note saline e buon tenore acido. dal
bel finale minerale di grande nervo che esalta le caratteristiche del vino. Con
ricordi di erbe aromatiche di montagna. Da mettere in tavola abbinato con pesce
e verdure.
Falanghina del Sannio DOP – Vandari 2013: naso di
grande intensità. Colore che vira verso il tostato senza intervento di legno.
Vino naturale, elegante, sapido, fresco. Bella tenuta e persistenza di aromi.
Falanghina del Sannio DOP – Preta 2013: altra
interpretazione rispetto al Venditti. Punta sul moderno ed il tecnologico.
Vinificazione in riduzione. Riflessi verdi. Note di frutta fresca e d’agrumi
con note vegetali. Gran pulizia in bocca e grande freschezza acida.
Falanghina del Sannio DOP – Alexia 2013: Prodotto a
Castelvenere, in un territorio di 15 km di cui 11 interamente coltivati a
vigneto, dove tutti vinificano. Prodotto in un azienda familiare, dove il padre
collabora con i suoi 4 figli a cui ha dedicato i propri vini. Alexia è dedicato
alla figlia Alessia di cui cerca di rispecchiare il carattere. Acidità
importante ma ben retta dalla grande struttura di questo vino. Compatto con un
bel finale. E’ un vino con un’andatura più tradizionale, adatto anche ad abbinamenti
importanti e decisi.
Beneventano IGP Falanghina – Cesco dell’eremo
2013: Prodotto a Foglianise a 400 metri s.l.m. Crù fermentata in barrique
per 4 mesi. Ha un produzione per ettaro più bassa, vendemmia tardiva (inizi
dicembre). Vino molto riuscito, dal grande spessore e di carattere
internazionale. Note tostate, fumè. Nerbo acido sostanzioso, grandi tonicità e
freschezza.
Falanghina del Sannio DOP – Magnum 2011: Prodotto
dall’ultima cooperativa nata nel Sannio. Non è una riserva speciale ma un vino
lasciato maturare semplicemente in vetro fino ad oggi. Riflessi verdi e note
fresche di erbe aromatiche e agrumi. Struttura elegante e grande bilanciamento.
Bellissima interpretazione che testimonia le potenzialità del vitigno.
Falanghina del Sannio DOP vendemmia tardiva – Biancuzita
2011: Con questo vino la Falanghina testimonia la sua straordinaria
vocazione a dare vini importanti. Vino importante, riflessi verdolini. Naso
dolce, sentori di albicocche, frutta maritata ed erbe mediterranee. Spessore
importante, compattezza e concentrazione
del vino.
Questi incontri non sono solo momenti per imparare qualcosa di più sul mondo del food e del wine che tanto ci affascina, ma sono anche ottimi momenti di incontro. Noi infatti grazie alla serata dedicata alla "Grande Bellezza del Sannio", abbiamo avuto il piacere di rincontrare alcuni amici Blogger come Simonetta di "La cuoca galante" e Rosa di "Coocking in Rosa", e speriamo, per questo, di potervi raccontare presto di qualche nuova avventura.
A Presto
Paola e Ornella
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